Il suo cuore di Arduino è l’Atmega328 che funziona ad una tensione compresa tra 4.5 e 5.5 Volt (è possibile arrivare a 6 volt ma è sconsigliato)
La corrente massima che può passare (in ingresso o in uscita) da un pin è di 40 mA.
La corrente massima che può passare dai pin Vcc o Gnd è 200 mA (fate la somma delle correnti che entrano o escono dai pin).
Considerate però che l’Atmega non è da solo, ma Arduino è dotato di altri componenti che permettono di alimentarlo anche con una tensione più alta.
Ecco i modi per alimentare Arduino facendo riferimento in particolare all’Arduino Uno R3, ma questa guida va bene praticamente per tutte le versioni.
Modo 1: Partiamo dal modo più ovvio: alimentazione da pc con cavo usb:
Nulla da dire, Arduino prende 5volt dalla porta usb del nostro PC, la corrente massima fornibile dalla porta USB è in genere 500mA.
Potete collegare alla porta usb anche un power bank, in modo da alimentare Arduino a batteria in un modo molto semplice e veloce.
Modo 2: connettore di alimentazione:
La tensione che forniamo da qui deve essere compresa tra 7 e 12 Volt.
Questa tensione passa attraverso un diodo di protezione (nel caso invertiste accidentalmente le polarità) e poi viene portata a 5 volt (tensione di funzionamento dell’Atmega328) dal regolatore di tensione NCP1117.
Questo regolatore ha una corrente massima in uscita di 800mA, è preferibile però stare più vicini possibile ai 7 volt, perchè il resto della tensione non porta nessun beneficio, ma anzi fa aumentare la temperatura del regolatore.
Ricordatevi che il regolatore deve fornire corrente non solo ad Arduino, ma anche ai dispositivi collegati al pin 5V, quindi non attaccateci direttamente la lavatrice!
Modo 3: collegamento diretto al pin Vin:
Questo metodo è molto simile al metodo con connettore, infatti anche da qui la tensione passa dal regolatore di tensione prima di arrivare ad Arduino.
L’unica differenza sta nel fatto che questo pin non è protetto con il diodo, quindi fate attenzione ad non invertire le polarità!
Grazie al fatto che non c’è il diodo però la tensione minima può essere un pochino inferiore,
quindi compresa tra 6.5 e 12 Volt.
Modo 4: Collegamento diretto al pin 5V:
Questo metodo me lo sono tenuto per ultimo, perchè è quello che uso più spesso ma è anche il più rischioso.
Si tratta di collegare direttamente una tensione stabilizzata di 5Volt ad Arduino.
La tensione deve assolutamente stare tra i 4.5 e i 5.5 Volt (pena la cottura della vostra amata scheda). Idem per l’inversione accidentale delle polarità.
La cosa positiva è che non dovete tenere sotto controllo il regolatore si tensione per vedere se scalda troppo (di fatto così è bypassato) e alimenterete in modo diretto i dispositivi a 5volt (ad esempio dei servomotori).
Fonte: danielealberti.it