242 grammi, per evitare di doversi registrare presso la FAA, l’Enac americana. Riprese a 4k di buona qualità e foto a 13 megapixel. Riieghevole e ultraportatile, con una protezione delle eliche assolutamente impeccabile. Una volta piegato è grande come un libretto tascabile e sta tranquillamente in una borsetta. Questa è la carta d’intentità dell’Hover Passport prodotto da Zero Zero Robotics, uno dei droni da selfie più interessanti sul mercato.
Così dovrebbero essere i droni da selfie: intelligenti, sicuri e leggeri. Apple anche stavolta ci ha visto lungo, e ha scelto proprio l’Hover per offrire nei suoi store un drone per tutti, una decisione che probabilmente dipende anche dal fatto che rispetto al 2015, nei mercati dove la valuta è il dollaro il valore delle vendite dei droni si è raddoppiato, anzi più che raddoppiato con una crescita del 117%, e i droni della fascia del Hover, quelli tra 300 e 500 dollari hanno avuto la seconda crescita più decisa, battuti solo dai droni prosumer da mille dollari e oltre (la fonte è NPD Group / Retail Tracking Service).
L’Hover sta bene nei negozi della mela, anche se il design lascia un poco a desiderare. Si pilota con il telefono (e chiaramente viene proposto per l’iPhone, ci mancherebbe altro). Per calarlo nel microcosmo Apple, viene messo l’accento sulla compatibilità delle riprese (in 4k) con i programmi di editing video Apple Final Cut Pro e iMovie, e la cosa è piuttosto ovvia visto che le riprese dell’Hover come quelle di tutti i droni da selfie, nessuno escluso, sono formati standard (iMovie, semplice, gratuito e veloce tra l’altro è proprio la app che usiamo noi di DronEzine per montare i filmati che pubblichiamo). Certo Apple poteva fare uno sforzo in più e mettere nella confezione del drone il cavetto Micro-B – USB 3.0 necessario per scaricare i filmati 4K su un Mac, già che c’era.
L’autonomia è dignitosa, 10 minuti, ma d’altronde per essere leggeri servono batterie piccole, comunque nell’edizione per gli Apple Store c’è anche una batteria aggiuntiva, sempre gradita quando si tratta di droni, che succhiano energia come idrovore e la pila finisce regolarmente proprio quando serve. Apple sottolinea che con la app di volo per iOS è molto semplice e immediato condividere le clip riprese volando con amici e parenti, anche usando le funzioni automatiche di volo “Orbit”, dove il drone gira intorno al soggetto da riprendere, “360 Spin” per fare video panoramici a 360° e l’interessante “Body-Tracking”, in pratica il follow me dove il drone insegue il soggetto, purché non corra troppo visto che la velocità non è il forte dell’Hover, si ferma a un pur dignitoso 27 km/h.
Il vero tallone d’Achille, come per tutti i droni da selfie senza radio, è la portata, che dipende dal wifi del cellulare, ed è limitata a qualche decina di metri.
Fonte: dronezine.it