Cosa sta succendendo al valore del Bitcoin: Rischi…?

Informatica Taranto

Superata quota 11mila dollari, il valore di Bitcoin ha fatto segnare il suo nuovo record della storia, appena un giorno dopo aver sfondato quota 10mila. Ma nell’arco di poche ore ecco il crollo a 9.500. Un chiaro esempio di quanto la criptovaluta sia volatile e suscettibile a impennate e cadute nel giro di sole 48 ore. Ma guardando a livello macroscopico la crescita del valore di Bitcoin appare impressionante: basti pensare che un anno fa valeva appena 750 dollari. La cosa ancora più sorprendente è stata la crescita esponenziale delle ultime settimane: dai poco più di 4mila dollari di fine settembre ai 7.500 dei primi giorni di novembre. Poi un paio di giornate di brusco calo, fino a sotto i 6mila. Ma dal 12 novembre è iniziato un rally incredibile con la criptomoneta che ha raddoppiato quasi il suo valore, assestatosi ora a poco più di 10mila dollari e con una capitalizzazione di mercato superiore ai 160 miliardi di dollari.

Il motivo di un aumento che in alcune giornate supera il 10% è essenzialmente uno: sempre più investitori, non solo privati probabilmente, stanno facendo forti acquisti di Bitcoin. E come accade anche per un qualsiasi titolo di borsa il valore schizza alle stelle. Ma esiste chiaramente il rovescio della medaglia: vendite improvvise che fanno crollare il prezzo. La possibilità di trovarci davanti a una bolla pronta a scoppiare da un momento all’altro esiste. D’altronde a inizio settembre, quando un Bitcoin valeva “solo” 4mila dollari, il numero uno della banca di investimenti Jp Morgan aveva già espresso preoccupazioni per un grave rischio bolla. E anche un premio Nobel per l’economia come Joseph Stiglitz ne ha parlato in maniera negativa su Bloomberg. Di per sé il rischio di possedere una moneta il cui valore fluttua pesantemente da un giorno all’altro è proprio quello di poter fronteggiare grandi perdite in ogni momento. Ma una moneta volatile non è sinonimo di una valuta che non ha una sua struttura ben definita alla base.

Fonte: corriere.it

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